martedì 29 maggio 2018


ARISTOTELE

Aristotele è uno dei massimi pensatori di tutti tempi, con Socrate e Platone. Egli nacque da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia platonica e dopo la morte di Platone iniziò un periodo di viaggi durante il quale insegnò in molte città.
 Egli ha ridefinito il ruolo della conoscenza filosofica, identificandola con la conoscenza disinteressata della realtà di tutti i suoi multiformi aspetti. Egli aveva un interesse per le scienze naturali  e per la biologia.
La sua attività di ricerca è stata molto intensa: ha affrontato studi di metafisica, fisica, biologia, psicologia, etica, politica, poetica, retorica e logica.
Nella sua  prima fase di ricerca Aristotele redasse per un pubblico di lettori non specialistico alcuni testi, che erano scritti in forma dialogica e che vengono definiti "essoterici" cioè "esterno, visibile a tutti" perché destinati al pubblico.
Mentre quando Aristotele frequentava il Liceo durante la sua fase di maturità, compose delle opere che ci sono giunte, chiamate "saggi", questi sono destinati a un uso interno della scuola e quindi sono nominati "esoterici" ovvero "interno".
Aristotele  aspira, come Platone, a un'interpretazione unitaria e razionale della realtà: egli dice che questo è il compito proprio della filosofia. 

Il progetto filosofico di Aristotele

Aristotele sostiene che qualsiasi disciplina comprenda oggetto, metodo e fini specifici, non riducibili a quelli delle altre. Egli come Platone aspira a un'interpretazione unitaria e razionale della realtà: egli dice che è questo il compito proprio della filosofia. Il sistema delle scienze del filosofo è considerato dagli studiosi la più completa enciclopedia delle conoscenze del mondo antico: le scienze si suddividono in:
-scienze teoriche e conoscitive caratterizzate da una conoscenza disinteressata, che non ha altro fine se non la comprensione di come è fatta la realtà
-scienze pratiche che indicano l'azione morale, l'intenzione umana
- scienze produttive e poietiche che sottintendono al fare e al produrre,
quindi in ambito di arte e tecnica

lunedì 12 marzo 2018

Platone

Platone

Platone nasce ad Atene nel 447 a.C. da una famiglia aristocratica, una delle più importanti di Atene. Egli muore ad Atene all'età di ottant'anni, nel 347 a.C. lasciandoci un ampio patrimonio di opere  che testimoniano la sua grandezza filosofica dal momento che era uno dei massimi pensatori di tutti tempi, a cui dobbiamo l'elaborazione di gran parte dei temi, dei concetti e del lessico della filosofia.

I dialoghi platonici sono caratterizzati da personaggi che esprimono ognuno una propria opinione: conversano tra loro, fanno domande e danno risposte, manifestano un differente punto di vista su un tema comune.




Le Idee

Le idee di cui parla Platone sono vere e proprie entità di natura differente rispetto al sensibile e indipendenti dalla nostra mente, a cui facciamo riferimento nel momento in cui pensiamo: esse costituiscono i criteri di verità delle cose e anche la loro "causa", la ragion d'essere di tutto ciò che esiste. Le idee sono dunque sostanze immutabili e perfette poste in un altro mondo chiamato "iperuranio" ovvero "al di là del cielo". Le idee sono un essere, o meglio ciò che Platone considera il "vero essere". 

Le idee costituiscono:
-i criteri di giudizio delle cose
-le cause delle cose
-i modelli delle cose

Esse hanno un rapporto con le cose di:

- mimèsi → cose imitano le idee (idee=paradigmi o modelli universali della realtà)

- metessi → le cose sensibili partecipano in qualche modo della perfezione delle corrispettive idee nel mondo ideale.

- parusia → idee nelle cose, il mondo sensibile è un'espressione visibile di quello ideale



domenica 28 gennaio 2018

SOCRATE 

Socrate è il filosofo per eccellenza, egli nacque ad Atene nel 469 a.C da uno scultore e da una levatrice (Sofronisco e Fenarete).
Socrate non scrisse nulla, non lasciò testimonianza diretta di sé, egli preferiva il contatto immediato con le persone.

Sulla figura e sul pensiero di questo personaggio straordinario abbiamo molte testimonianze indirette, tra cui spicca quella di Platone, che fu suo discepolo e può considerarsi il più attendibile interprete del pensiero del maestro. 

La sua ricerca inizia quando egli si reca presso gli uomini che avevano fama di grande sapienza, innanzitutto presso un uomo politico importante. Si intrattiene con lui, in una serrata conversazione, giungendo progressivamente  a comprendere che quest'uomo, pur ritenendosi molto saggio, in realtà non lo è.
Il risultato dell'indagine è che Socrate è il più saggio perché sa di non sapere, mentre gli altri mancano di tale consapevolezza e anzi si vantano di sapere ogni cosa.

Socrate, metteva in crisi coloro con cui dialogava, insinuando in loro il dubbio, egli insegnava a non accettare  mai idee  o giudizi senza prima essersi interrogati a fondo sul loro significato.

Il metodo adottato da Socrate si componeva di due momenti: uno negativo ovvero l'ironia, e uno positivo ovvero la maieutica.
Riguardo l'ironia, Socrate chiedeva ai suoi interlocutori di pronunciarsi su un particolare tema, e ascoltando la risposta, mostrava  in prima istanza di accettarla come valida, poi egli dichiarava di non conoscere l'argomento in questione. Poco per volta però, ris
ultava chiaro che anche l'interlocutore non sapeva realmente che cosa fosse ciò di cui si parlava.
Il fine del momento maieutico era quello di far capire quanto fosse importante ricercare sempre la verità. Egli aiutava a partorire le idee, per questo il suo metodo è definito maieutico. 

I tre compiti di Socrate erano:
- non poteva egli stesso generare , non poteva  proporre  nuove conoscenza, dal momento che sapeva di non sapere, non era esperto  in nulla.
- la sua missione  consisteva nell'eliminare  e nel mettere alla prova i giovani.
- il contesto educativo in cui questa missione si esplicava  era quello del dialogo tra amici.

giovedì 4 gennaio 2018

I SOFISTI 

I sofisti  erano i primi insegnanti a pagamento della storia.

Il termine "sofista" significava "sapientissimo", nel linguaggio odierno indica qualcosa di artificioso.


Il fine principale è quello del sapere, inteso come unico fondamento della virtù, si tratta di una virtù adatta al nuovo clima culturale e al nuovo ambiente cittadino caratterizzato dalla democrazia. 
La nuova virtù coincideva con la capacità di vivere in società.
Era una virtù che da una parte comportava il confronto civile e politico e, dall'altra, la padronanza ampia e sicura del linguaggio e della parola.
IPPOCRATE

Il metodo seguito dalla scuola di Ippocrate consiste nell'assumere come punto di partenza l'analisi empirica per poi procedere attraverso l'attenta interpretazione razionale dei risultati dell'osservazione alla definizione della terapia adeguata.

Un altro elemento importante era l'anamnesi o ricostruzione della storia passata del paziente.
Ciò supponeva un rapporto confidenziale e dialogico tra il medico e l'ammalato, specialmente in alcune malattie mentali la cui terapia consisteva nel liberare il soggetto da paure e timori radicati.

venerdì 29 dicembre 2017

DEMOCRITO


Democrito di Abdera, ha elaborato un sistema che definiamo scientifico. Egli vuole risolvere il problema del conflitto tra le dottrine del mutamento e quelle della permanenza, affronta questo problema elaborando una visione materialistica dell'universo, in cui mutamento e permanenza sono tenuti insieme e conciliati.
Per Democrito gli elementi originari sono gli atomi, particelle minime e indivisibili di materia. Gli atomi sono identici tra loro dal punto di vista qualitativo, ma sono completamente diversi dal punto di vista quantitativo. Aggregandosi e disgregandosi essi determinano la nascita e la morte di tutte le cose. Sono immutabili e indistruttibili, dunque estranei al divenire, sono anche elementi:
-semplici
-indivisibili
-ingenerati ed eterni
-uniformi
-immutabili
L'atomo è per lui il pieno assoluto, assolutamente impenetrabile; il vuoto è il nulla assoluto.
La concezione  del mondo di Democrito è:
-meccanicistica, poiché tutti i fenomeni vengono spiegati mediante processi fisici e meccanici
- deterministica, perché tutto ciò che avviene nell'universo è determinato da una causa necessaria 
- materialistica, ammette solo la materia 
-atea, esclude ogni ipotesi di Dio


ANASSAGORA


Anassagora di Clazomene, fu uno dei primi veri scienziati, egli visse ad Atene dove diffuse per la prima volta la riflessione filosofica. Egli fu cacciato dalla città perchè riteneva che il sole non fosse una divinità ma una semplice massa infuocata.

Egli  mostra di avere una percezione delle dimensioni e della configurazione dell'universo migliore dei suoi predecessori. Egli diceva che il sole ci appare piccolo perché dista molto da noi , ma in realtà è più grande del Peloponneso, inoltre riteneva che ruotasse intorno alla Terra. 
Sosteneva anche che la luna, pur essendo più piccola del sole, ci appare più grande perché è più vicina al nostro pianeta. Affermava che tutti i corpi celesti sono della stessa natura della Terra e che la luna, come la Terra, è attraversata da valli e pianure.




Eraclito delinea il primo modello del sapere scientifico, sintetizzabile nei seguenti punti:

1) Il processo conoscitivo inizia dall'esperienza concreta, grazie al cervello che ci permette di elaborare le sensazioni percepite dall'udito, dalla vista, dall'odorato e dal tatto.

2) Interviene poi la memoria, che rende stabili nel tempo queste sensazioni

3) l'intelligenza, quindi, interpreta i dati e formula le ipotesi, elaborando un sistema do pensiero stabile e necessario: la scienze 

4) infine, grazie al sapere pratico e operativo le cose diventano oggetto della nostra manipolazione e trasformazione.

ARISTOTELE Aristotele è uno dei massimi pensatori di tutti tempi, con Socrate e Platone. Egli nacque da una famiglia di medici, si for...